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APPROFONDIMENTI 






 

CRONACA DI UN CAMPIONATO MONDIALE - I PARTE

 

 

Lunedì 18 febbraio 2010, alle ore 18,30 pomeridiane, siamo pronti per la partenza. Abbiamo effettuato il carico del furgone che ci dovrà condurre fino in Portogallo, a Matosinhos, piccola località nei pressi di Porto, sede del campionato mondiale di ornitologia 2010. Prima le attrezzature necessarie per l’allestimento dello stand e successivamente tutte le casse contenenti i canarini per il mercato, adeguatamente rifornite di acqua e mangime, sufficienti per affrontare il lungo viaggio che attende noi e i nostri uccellini. Abbiamo espletato per tempo le pratiche sanitarie inerenti l’esportazione di volatili, abbiamo impostato i nostri navigatori (due per sicurezza), le valigie con gli indumenti e oggetti di prima necessità sono pronte dalla sera precedente. Un po’ di emozione campeggia nell’aria, prima della partenza, per motivi di varia ragione: l’incognita di un viaggio così lungo da affrontare attraverso itinerari stradali mai percorsi, il timore per le condizioni atmosferiche che andremo ad incontrare e che non promettono niente di buono e, non per ultima, l’ansia dovuta all’attesa dei risultati ottenuti dai nostri canarini esposti alla competizione mondiale!

Finalmente si parte!
Ognuno di noi (siamo in tre) confida, nel profondo del suo cuore, sulla capacità di resistenza al volante degli altri membri dell’equipaggio oltre che sulla propria. Abbiamo programmato di guidare ininterrottamente sino alla meta, alternandoci al volante ogni qualvolta si manifestano segnali di stanchezza e di sonno. Mentre uno guida gli altri si riposano, o almeno ci provano!
Facciamo sosta per la cena in territorio italiano (vicino al confine con la Francia) anche perché sappiamo che una volta varcato il confine troveremo abitudini alimentari diverse dalle nostre e pertanto ci gustiamo “l’ultima” cena in territorio amico!
Ripartiamo, dopo la rapida sosta, ed in breve tempo siamo in territorio francese. Comincia la trafila dei pedaggi: ogni pochi chilometri incontriamo un casello per il pagamento delle tariffe autostradali e dopo alcune ore non riusciamo più a tenere il conto di quante stazioni di pedaggio abbiamo attraversato. E’ caratteristica tipica della Francia affidare ad ogni provincia la riscossione delle competenze autostradali. Se non altro ciò è servito a mantenerci svegli nella guida!

 

 

Guidiamo tutta la notte e alle prime ore della mattina siamo in territorio spagnolo; a Barcellona facciamo sosta per la colazione (anche se durante la notte i caffè si sono sprecati!). Approfittiamo per aprire i portelloni del furgone e far rifocillare i nostri canarini.
Procediamo tutto il giorno in terra spagnola su strade e autostrade di cui non si vede mai la fine. I nostri sensi si risvegliano quando sui tabelloni autostradali si iniziano a vedere le indicazioni: PORTOGALLO!!!!!!!

Il territorio portoghese è caratterizzato da continui saliscendi con punti che rasentano le vette innevate. La nostra attenzione è tutta indirizzata alla ricerca dell’Oceano che ci faccia capire di essere vicini alla meta, ma oltre ogni dosso si vedono solo montagne ed altri dossi. Il navigatore però non mente e ci dice che i chilometri che ci dividono dalla meta sono sempre meno e pertanto ci attanaglia l’ansia di arrivare a destinazione. Finalmente raggiungiamo una grande città: è Porto! Seguiamo le indicazioni per Matosinhos, paese portuale alla periferia di Porto. Eccoci arrivati! Non ci sembra vero dopo 24 ore ininterrotte di guida!
Un signore molto cortese, una volta compreso cosa stiamo cercando (il Centro Fieristico - EXPONOR) ci guida e ci accompagna personalmente alla meta.

Sono le 18,30 ore italiane (17,30 portoghesi) quando finalmente facciamo il nostro ingresso nei padiglioni della fiera. Il fisico ci consiglierebbe di parcheggiare il furgone e andare a dormire, ma la mente e l’adrenalina accumulata durante il viaggio ci danno la forza di andare avanti e non mollare. Scarichiamo il furgone, controlliamo e riforniamo di acqua e cibo i canarini, quindi cominciamo ad allestire lo stand. Ciò che ci sostiene e ci incita ad andare avanti è la volontà di vedere completato il nostro stand prima di andare a riposarci. I convogliatori italiani e tutta l’organizzazione F.O.I. ci vengono a soccorso invitandoci al loro tavolo e rifocillandoci adeguatamente. L’allestimento degli stand prosegue in maniera febbrile fino a tarda sera. Ce l’abbiamo fatta: lo stand è pronto, i canarini sono accuditi, domattina ci occuperemo dell’illuminazione e delle rifiniture.

 

Prima di allontanarci dalla fiera faccio un veloce passaggio in mostra a controllare lo stato di salute dei nostri canarini esposti, con la speranza di cogliere al volo qualche risultato. Il giudizio è terminato solo poche ore prima e ancora non sono esposti i risultati; mi rasserena il fatto di vedere i miei canarini in buona forma. La stanchezza prende il sopravvento e ci convince ad abbandonare i locali della mostra.

E’ quasi mezzanotte quando raggiungiamo l’albergo e ci concediamo ad un sonno profondo.
                                             






FINE PRIMA PARTE ……….